Internet e COVID-19
Incremento senza precedenti nell’uso del traffico internet.
La rete sta accorciando le distanze come mai prima d’ora, ci sta aiutando a scoprire libri, ricette, o a passare il tempo con giochi e film, per alcuni è fondamentale per continuare con la propria professione in smart working e infine permette al mondo dell’istruzione di andare avanti.
Per non parlare degli acquisti online, gli e-commerce, che già erano un mercato in forte aumento e assistendo cosi ad un’ulteriore impennata in questo periodo.
I dati dimostrano che il traffico in rete, nell’ultimo mese, si è intensificato e che chiaramente internet non conosce crisi, è un settore forte e una comodità che sta diventando essenziale per ogni famiglia.
L’aumento dell’uso della rete, corrisponde a quello a cui solitamente si assiste nell’arco di un anno, ma in questo caso si è raggiunto il picco in pochi giorni e l’impennata è stata in corrispondenza dell’inizio dell’emergenza e delle misure che il governo italiano ha adottato.
Tra le notizie riportate dalle principali testate giornalistiche appare chiaro che la rete internet non conosce crisi. I titoli parlano di richieste da parte dei providers alle autorità competenti, di acquisti di banda o ampliamenti delle infrastrutture e alcuni giornalisti riportano le preoccupazioni dei consumatori riguardo a possibili riduzioni della qualità. Le notizie sono varie coprono svariate sfaccettature della questione, ma la prova di questo aumento ce la offrono i dati sul traffico internet.
Le manovre previste
L’Agcom ha chiesto ai provider di “assicurare nel più breve tempo possibile un aumento della banda media per cliente, su rete fissa, di almeno il 30%” (Comunicato stampa Agcom,18/03/ 2020). La Repubblica, lo stesso giorno, riportava le parole del presidente del gruppo Eolo che chiedeva il via libera per l’utilizzo della frequenza a 5,8 gigahertz. Lo stesso presidente ci teneva inoltre a precisare, che questo stesse già avvenendo in altri 20 Paesi europei.
I dati parlano chiaro e sono una prova inconfutabile di questo incremento nell’uso della rete. C’é un evidente e rapido aumento del traffico nel mese di marzo/aprile, come si può osservare dai grafici degli access points di Milano e Roma. Quest’ultimi sono gli snodi attraverso i quali passa tutto il traffico della rete italiana e quindi offrono dati certi e completi a riguardo. Il picco, nei due access points, è stato registrato intorno ai primi di marzo, in corrispondenza dell’inizio della quarantena, e da quel momento i valori si sono mantenuti costanti a livelli molto più elevati di quelli normali.
Fonte: Milan Internet Exchange (MIX), 7 aprile 2020
Fonte: Statistiche di Roma Internet Exchange Point (NAMEX), 7 aprile 2020
Covid=VPN
Anche Atlas VPN ci offre dati interessanti, riportando lo scorso 16 marzo, un grafico in cui mette in relazione i casi di Covid-19 e l’uso delle VPN. In quella settimana, in un’Italia in piena emergenza c’era stata una crescita del 112% nel numero di utenti. La stessa Atlas sottolineava come anche negli Stati Uniti, nonostante l’assenza di misure preventive estremamente restrittive rispetto a quelle italiane, un lieve aumento dei contagi di Covid-19 aveva dato impulso ad un rapidissimo aumento dell’uso di VPN. La crescita negli US era del 53%, ma con meno della metà di casi confermati ufficialmente. Italia e Stati Uniti sono due paesi molto diversi sia per cultura, che per conformazione geografica, per non parlare poi delle divergenze tra i due sistemi sanitari. Per queste ragioni i dati sono da leggere con cautela, ma questo non toglie che i due eventi siano interconnessi.
Fonte: Atlas VPN, VPN usage in Italy rockets by 112% and 53% in the US, 16 marzo 2020
Quali sono le problematiche?
Due erano i dubbi principali dei consumatori di fronte a questo ’incremento senza precedenti nell’uso del traffico internet.
Il primo che le infrastrutture non fossero in grado di sopportare questo peso. Tuttavia questo non si è verificato grazie alla reattività dei provider che hanno acquistato più banda reso possibile perché le infrastrutture sono già esistenti e disponibili ad essere acquistate. Pertanto in caso di aumento della richiesta si può provvedere facilmente a potenziare la rete.
Il secondo dubbio era il rallentamento di internet, dovuto a questa rapida ed inaspettata crescita del traffico. Ma così non è stato.
Da un lato, Netflix e Youtube hanno deciso di ridurre la qualità dei propri contenuti e questo, assieme ad un potenziamento degli snodi di rete, ha permesso di continuare ad avere un traffico fluido. Dall’altro lato, lo smart working, secondo il cto di Fastweb e i dati raccolti dall’omonima società, non grava sulla rete. Infatti, i picchi nell’uso di internet si verificano attorno alle 18, orario in cui molti hanno già smesso di lavorare e in questa situazione non possono far altro che rimanere collegati e dedicarsi allo svago e al relax online.
In poche parole internet è la gallina dalle uova d’oro in questo periodo, una comodità a cui non riusciamo a fare a meno e quello che ci aiuta a superare questo periodo di confinamento all’interno delle nostre case. Gli acquisti online sono una delle poche comodità che rimangono disponibili, semplici e comodi e questo assieme alla versatilità della rete ha causato il tanto discusso picco di traffico.