La domanda c’è, manca ancora un’offerta completa. Si possono riassumere in queste poche parole gli ultimi dati sul commercio elettronico dell’Osservatorio eCommerce B2C Netcomm-Politecnico di Milano. Il report è stato presentato agli addetti del settore dal presidente di Netcomm Roberto Liscia durante l’eCommerce Forum 2014, l’ormai tradizionale appuntamento dedicato al mercato degli acquisti online.
Nonostante la crescita del tasso di penetrazione dell’ecommerce in Italia, che nel 2013 è passato dal 3% al 3,6%, la strada che resta da fare per raggiungere le tre grandi potenze europee (Regno Unito, Germania e Francia, che da sole rappresentano il 79% del volume totale degli acquisti online in Europa) è ancora lunga. Per colmare il gap le aziende italiane devono puntare su due fattori fondamentali: sicurezza e qualità dell’offerta. Sono infatti la mancanza di fiducia nelle modalità d’acquisto online e la minore convenienza rispetto al negozio tradizionale che frenano ancora molti utenti nell’acquisto su internet.
Aldilà di questi aspetti, il numero degli eShopper italiani è in continuo aumento. Negli ultimi 3 mesi sono circa 16 milioni le persone che hanno acquistato almeno una volta online, ovvero il 53,10% degli internauti totali. Una crescita notevole se pensiamo che solo nel 2011 gli utenti che avevano fatto acquisti su internet erano solo il 34%. Per quest’anno si prevede un ulteriore aumento del 17% del commercio elettronico con un fatturato che supererà i 13 miliardi di euro.
Ma la vera novità è rappresentata dal mobile. Se nel 2013 le vendite attraverso smartphone sono quasi triplicate (+289%), nel 2014 aumenteranno ancora di circa l’85%. Una crescita notevole, influenzata soprattutto dall’evoluzione dei sistemi operativi e dalla diffusione sempre più ampia dei dispositivi mobile. Il principale mezzo di acquisto rimane sempre la tradizionale interfaccia web, ma accanto alla crescita esponenziale delle transazioni attraverso smartphone aumentano anche gli acquisti effettuati con il tablet.
Tra i prodotti spicca la crescita dell’informatica (+32%), anche se lo scettro spetta ancora ai servizi, e in particolar modo al turismo. Bene anche l’editoria (+32%) e il food & wine (+30%).